Cos'è l'EMDR
EMDR è l'acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing (in italiano desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), ed è il nome di un metodo clinico utilizzato in alcune forme di psicoterapia; inizialmente è stato applicato soprattutto per il trattamento del disturbo post traumatico da stress (PTSD, post traumatic stress disorder), ma attualmente la ricerca clinica ha dimostrato che l'applicazione dell'EMDR anche a disturbi psicopatologici diversi dal PTSD può aiutare a raggiungere gli obiettivi della psicoterapia in modo più incisivo e più rapido.
Quando e come funziona l'EMDR
L'EMDR si occupa di quelli che Isabel Fernanzez, presidente dell'EMDR Italia, chiama "i luoghi delle ferite dell'anima".
L’EMDR è un approccio complesso ma ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici aumentandone l’efficacia. Considera tutti gli aspetti di una esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Questa metodologia utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, provocando così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione accelerata dell’informazione.
L’EMDR vede la patologia come informazione immagazzinata in modo non funzionale e si basa sull’ipotesi che c’è una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico.
Quando avviene un evento ”traumatico” viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l’elaborazione dell’informazione. Si può affermare che questo provochi il ”congelamento” dell’informazione nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stato vissuto. Questa informazione ”congelata” e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e quindi continua a provocare patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.
I movimenti oculari saccadici e ritmici usati con l’immagine traumatica, con le convinzioni negative ad essa legate e con il disagio emotivo facilitano la rielaborazione dell’informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi. Nella risoluzione adattiva l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.
Le ricerche condotte su vittime di violenze sessuali, di incidenti, di catastrofi naturali, ecc. indicano che il metodo permette una desensibilizzazione rapida nei confronti dei ricordi traumatici e una ristrutturazione cognitiva che porta a una riduzione significativa dei sintomi del paziente (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). Infatti, questa nuova forma di psicoterapia è stata rivolta inizialmente al trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress, ma attualmente è un metodo ampiamente utilizzato per il trattamento di varie patologie e disturbi psicologici.
L’EMDR è usato fondamentalmente per accedere, neutralizzare e portare a una risoluzione adattiva i ricordi di esperienze traumatiche che stanno alla base di disturbi psicologici attuali del paziente. Queste esperienze traumatiche possono consistere in:
- Piccoli/grandi traumi subiti nell’età dello sviluppo
- Eventi stressanti nell’ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti coniugali, cambiamenti)
- Eventi stressanti al di fuori dell’esperienza umana consueta quali disastri naturali (terremoti, inondazioni) o disastri provocati dall’uomo (incidenti gravi, torture, violenza)
INFORMAZIONI TRATTE DAL SITO
Quando e come utilizzo l'EMDR
Le ricerche e gli studi ricavati dall'applicazione di terapie di diverse impostazioni hanno dimostrato che quasi tutti i disturbi psichici e psicosomatici hanno radici in traumi pregressi, spesso precoci. Ma cos'è un "trauma"? Si tratta di un evento che ha sulla psiche un impatto tanto forte da cambiare la vita di una persona. Ci sono traumi che sembrano più gravi (terremoti, incidenti tragici, abusi sessuali, violenze che provocano danni fisici), ma ci sono anche traumi che, a prima vista, appaiono più leggeri (un bambino umiliato ripetutamente da suo padre, trascurato da sua madre, vittimizzato dai compagni...). Spesso i traumi "piccoli", se ripetuti e precoci, hanno sulla vita psichica conseguenze più gravi e più stabili dei traumi di grossa portata, ma unici, che avvengono a una persona adulta e sicura di sé.
Il metodo EMDR, che si occupa proprio delle conseguenze dei traumi, si può utilizzare con adulti, adolescenti e bambini, ma non è indicato per tutti i pazienti e per tutte le patologie, perché durante le sedute EMDR possono affiorare, a volte anche in modo violento, le emozioni e le sensazioni fisiche provate durante l'evento traumatico che si sta rielaborando.
Dopo avere fatto un'anamnesi approfondita per identificare il quadro clinico completo, valuto se il paziente è abbastanza stabile per reggere l'emergere, spesso disturbante, di materiale inaspettato, e se il problema per cui cerca aiuto è collegato a traumi passati; in base a questo decido se inserire o meno, nella terapia, sedute EMDR.
In caso positivo, dopo avere spiegato al paziente la teoria e la metodologia EMDR e dopo aver avuto il suo consenso, passo alla pianificazione terapeutica, che, partendo dai sintomi, focalizza le cognizioni disfunzionali sottostanti, i ricordi precoci che verosimilmente sono stati le prime radici della disfunzione, le cause scatenanti attuali dei sintomi, e le risposte future desiderate. Pianifico in questo modo i target da elaborare durante le sedute EMDR.
Definito il piano terapeutico iniziano le sedute EMDR, a volte alternate a sedute di psicoterapia di tipo psicodinamico.
Il procedimento delle sedute verrà spiegato dettagliatamente al paziente all'inizio della terapia.